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Pagamenti non autorizzati furto credenziali bancarie

Con l’introduzione delle modalità di pagamenti online da parte degli istituti bancari, si sono moltiplicati negli ultimi tempi i casi di pagamenti- quali bonifici e ricariche di carte prepagate – avvenuti sui conti dei correntisti a loro insaputa e contro la loro volontà da parte di terzi soggetti introdottisi fraudolentemente nel conto degli ignari utilizzatori.

In particolare, le Banche più colpite dal fenomeno, dati alla mano, risultano essere Intesa sanpaolo s.p.a, Montepaschi Siena s.p.a e Poste italiane s.p.a.

In questi casi, la normativa di attuazione della direttiva 2007/64/CE (nel testo vigente anteriore alle modifiche apportate dal D.Lgs 15 dicembre 2017, n. 2018) pone un doppio carico probatorio sulla Banca, prestatore di servizi di pagamento, che dovrà dimostrare sia il corretto funzionamento del sistema di pagamento, nonchè la responsabilità del correntista (la sua colpa grave) pena la condanna della stessa all’integrale rimborso della somma oggetto del pagamento fraudolento. (sul punto di recente Trib.di Pesaro sentenza del 7.9.2021).

I principi espressi nella sentenza del Tribunale di Pesaro, richiamano l’importante decisione emessa sul punto dal Tribunale di Roma in data 31.12.2020 (allegata) con la quale il Giudice capitolino, condannando l’Istituto bancario al risarcimento del danno pari all’importo del pagamento non autorizzato effettuato dal conto del proprio correntista, ha affermato tra gli altri, l’importante principio per cui non costituisce colpa grave dell’utente l’aver affidato i codici di accesso al conto a persona di fiducia (marito o figli ad es.) quando non sia fornita la prova che l’operazione sia stata eseguita da detta persona o che la stessa abbia ceduto a terzi le credenziali agevolando in tal modo l’illecita intrusione nel sistema.

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